Il saluto della comunità a Don Gianluca
Caro don Gianluca, oggi la comunità parrocchiale del Divin Redentore ti dà il benvenuto come quarto parroco della sua storia, iniziata ad ottobre del 1969. E in questa occasione siamo lieti di dare il benvenuto anche a don Roberto e di ritrovare don Jordan che conosciamo da tempo. Iniziamo un periodo di cammino insieme, fiduciosi che sarà bello percorrerlo. Sappiamo che essere parroco di ben tre parrocchie non è facile, ma anche che, come diciamo spesso ai nostri figli, l’amore non si divide ma si moltiplica, per cui siamo certi che saprai volerci bene! Ci è stato chiesto di presentarti, di presentarvi la nostra comunità parrocchiale. Proviamo a farlo partendo da alcuni segni che vi invitiamo a riconoscere nella nostra chiesa. Il nostro primo parroco, don Gianni Pierani, che questa chiesa ha costruito, ce li richiamava spesso, per cui i meno giovani tra noi li identificano facilmente. Partiamo proprio dall’edificio della chiesa, costruita a forma di tenda. In questa forma è rievocata la storia del popolo d’Israele, pellegrino nel deserto, ma soprattutto è richiamata l’idea dell’assemblea del popolo che vi si riunisce, innanzitutto per celebrare il Signore, ma anche per condividere la gioia di incontrarsi, per raccontarsi vicendevolmente il cammino della vita, come facciamo spesso prima e dopo la celebrazione eucaristica. Ci sentiamo comunità e, pur con tutti i nostri limiti, cerchiamo di volerci bene. Sotto l’altare sono presenti due bassorilievi, che raccontano in modo diverso la stessa realtà:l’eucaristia. In uno è rappresentato lo spezzare del pane, nell’altro la lavanda dei piedi. È bello che la nostra comunità si impegni a vivere l’eucaristia in questo modo: celebrando e servendo. Molti sono coloro che si mettono a disposizione per il servizio alla comunità e, spesso con l’impegno silenzioso in prima persona, al servizio di chi è nel bisogno. Sappiamo che nel servizio agli altri è sempre necessario crescere... Contiamo anche sul vostro aiuto in questo senso. L’immagine della Madonna presente nella nostra chiesa è un’immagine che viene da lontano e racchiude in sé una storia affascinante, che un giorno vi racconteremo. Raffigura l’Odighitria, “Colei che conduce”Gesù. Con questa immagine vogliamo parlarvi della catechesi. Il nostro oratorio vive fondamen- talmente per la catechesi. È il più piccolo della nostra unità pastorale, non abbiamo un bel bar, confidiamo di poter completare al più presto le opere per rendere meglio fruibili gli spazi esterni. Ma si riempie di bambini e ragazzi in occasione degli incontri di catechismo, e anche la catechesi degli adolescenti e dei giovani è pensata e portata avanti con impegno, insieme alle attività di formazione e di animazione della Ri-Animazione Pendo. Con grande gioia ricordiamo che l’estate una folla di animatori e bambini riempie il nostro piccolo oratorio per il grest. A Maria, l’Odighitria, chiediamo di aiutarci ad essere una comunità che, come lei, conduce a Gesù. La via crucis della nostra chiesa non ha quattordici ma quindici stazioni, anche se, con l’ultima sistemazione, la quindicesima resta un po’ nascosta, sopra l’uscita laterale. La nostra via crucis non si conclude con la morte, ma con la resurrezione, perché, come dice san Paolo, “Se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede”. E com’è la nostra fede? Sarebbe bello potervi raccontare che la nostra fede è forte, solida... sappiamo bene che non sempre è così. Ma è certo che ci piace celebrarla insieme, nella messa domenicale, che diventa il momento più coinvolgente per esprimerla. Ci piace una celebrazione viva e curata, amiamo cantare con gioia e semplicità di cuore, per rendere grazie a Dio insieme. Come ultimo segno, guardiamo alle vetrate. La vetrata dell’altare rappresenta l’incarnazione. Noi crediamo che ogni giorno il Signore si incarna nella nostra comunità del Divin Redentore, ora anche attraverso il vostro vivere con noi. Ci dà vita, come fa quel raggio rosso nella vetrata. Quella di fronte all’altare è la vetrata dello Spirito Santo: contiamo sulla sua presenza in ciascuno di noi per aiutarci a costruire con voi ogni giorno una parrocchia che sia autentica esperienza di Chiesa secondo il Vangelo. Buon cammino!
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